ANTROPOLOGICA

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Transana e DropBox

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Una delle cose che vengono im mente per condividere il database e lavorare contemporaneamente sullo stesso database in vari è mettere il database di Transana in una cartella DropBox e condividerlo tra Utenti. Ma ci sono alcuni problemi e la possibilità di perdere il database.

 

Sul sito ufficiale di Transana è uscita una notizia che non è incoraggiante (leggi qui originale) Letteralmente alla domanda "E' possibile utilizzare TRansana Single User per condividere i dati tra computer? La risposta di David Woods è stata: "Non penso. Ho visto due casi in cui delle persone hanno cercato di condividere il database di Transana con una cartella di DropBox ed entrambi i database alla fine sono risultati corrotti."

Ho sperimentato con Transana e DropBox, e posso aggiungere alcuni particolari:

Prima di tutto DropDox, nella sua versione 'normale' non è una sistema di condivisione in tempo reale, ma di sincronizzazione tra cartelle. La differenza sostanziale sta nel fatto che in pratica esistono tante copie degli oggetti (uno per computer + uno nel web) che venogno sincronizzati quando i vari computer si collegano o ogni volta che viene fatta una modifica. Se due utenti modificano contemporaneamente lo stesso file, o un utente modifica il file offline e poi si collega mentre un altro sta modificando il file, viene creato un nuovo file con una dicitura che indica un conflitto. in pratica si perdono parte dlelemodifiche fatte. 

Occorrerebbe approfondire se è possible bloccare un determinato file, ma alla fine è molto probabile che otterremo un caos.

 

Transana Multiutente invece utilizza un solo database, che viene modificato contemporaneament da più utenti.

In sostanza, con molta cautela è possibile condividere il database di TRansana, ma è sufficiente un momento di disattenzione per creare uan serie di problemi. 

Mi ripropongo di continuare la sperientazione con Dropbox e altri sistemi per vedere se è possibile trovarne uno che funziona senza troppi problemi. Agiungerò notizie qui sotto. A prsto

Polveri sottili: cosa possiamo fare e quali sono le fonti di dati

Qualche giorno fa ho scritto due post sul mio sito personale, uno sulle fonti di emissioni di PM10 e le ordinanze  di idati e uno su "Accendere il fuoco dall'alto: ridurre emissioni e massima efficienza"

Due motivi mi hanno spinto:

1. Sento troppo spesso fare affermazioni senza citare quali sono le fonti. Se non ho dati e fonti, sono opinioni, che possono essere anche giuste, ma non possono essere una base di discussione. ARPAT, Unione Europea e ISPRA non sono ragionevolmente d'accordo, e con minime varia nel riportare che la principale fonte sia il riscaldamento. Mi piace parlare e confrontarmi, ma vorrei farlo su basi ragionevoli e non su sentito dire. SE qualcuno ha studi affidabili per confutare discutiamone. Ho quindi pubblicato Polveri sottili ed ordinanze con alcuni dati per avviare una riflessione sistematica. (Link alla fonte dati dell'immagine ARPAT)

2. Credo imporante pensare a cosa possiamo fare noi, piuttosto che concentrarci sempre su quell oche possono fare gli altri. Nello specifico, possaimo certo rifletter sulle politiche nazionali, ma poi dobbiamo nache pensare a quell che facicamo, dato che se bruciamo le potature, oltre a disperdere la maggior parte dei nutrienti sottratti alla terra, che si concentrano nelle ramaglie e nelle foglie, creiamo una gran quantità di PM10 e PM2,5. Accendere il fuoco dall'alto è una tecnica che da ottimi risultati, semplifica l'accensione del fuoco e riduce le emissioni.

 
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