ANTROPOLOGICA

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Antropologia, ricerca e applicazioni

Monitorare le difficoltà, valorizzare le buone pratiche

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Map_-_IT_-_Siena_-a_colori_small1Il progetto, Monitorare le difficoltà, valorizzare le buone pratiche. L'esperienza dei progetti di cooperazione internazionale nei soggetti aderenti al Forum Provinciale della Cooperazione e Solidarietà Internazionale - Siena realizzato con il Centro Ricerche EtnoAntropologiche,  ha come obiettivo di rilevare i dati fondamentali necessari per la reciproca conoscenza, consolidare una rete di relazioni, porre le basi per le future azioni e fotografare la situazione attuale delle organizzazioni appartenenti al Forum Provinciale della Cooperazione e Solidarietà Internazionale di Siena.

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Fonti orali, GIS e gestione sostenibile del territorio

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fig.3_percorsi_gps1

L'articolo Tecnologie digitali, rappresentazioni del territorio e ricerca etnoantropologica. raccolgie uan prima riflesisone e riorganizzaizone delle esperienze di ricerca e dei metodi sviluppati durante il progetto Formazione istituzionale, ricerca e documentazione per lo sviluppo agroforestale sostenibile delle comunità mapuche dell’area di Coñaripe, Cile (sito del progetto) 

L'articolo è stato pubblicato su “Quaderni di Thule”, n. X, Atti del XXXII Convegno Internazionale di Americanistica.

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Museo del Brigantaggio di Cellere

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Neltiburzi_min1 gennaio del 2005 il Centro Ricerche EtnoAntropologiche è stato contattato dal Prof. Vincenzo Padiglione, docente di Antropologia culturale presso l'Università degli studi di Roma La Sapienza, per coordinare ed in parte realizzare il lavoro di ricerca per la realizzazione del Museo del brigantaggio di Cellere, comune della provincia di Viterbo noto per aver dato i natali al brigante ottocentesco Domenico Tiburzi.

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Viaggio tra i segni

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bambini_scuola1Corso di formazione sull'intercultura per insegnanti

Laboratorio sperimentale sull'intercultura per una classe II

Il corso di formazione, realizzato dal Centro Ricerche EtnoAntropologiche, aveva come obiettivo la riflessione e il confronto con i docenti sulle tematiche dell'intercultura e dell'incontro tra differenze e sulla possibilità di una loro traduzione in termini applicativi in contesto scolastico, alla luce delle teorie scientifiche sviluppatesi sull'argomento in ambito antropologico.

Strutturato sull'esplorazione dei differenti codici di comunicazione, il corso intendeva contribuire alla costruzione di un patrimonio di conoscenza condivisa intorno alle teorie sull'intercultura, sviluppando un confronto critico sulle problematiche presenti all'interno delle classi in cui i docenti operano.  Dettagli e info

Frà Diavolo tra immaginario e storia

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La ricercmuseo_brigantaggio1Frà Diavolo tra immaginario e storia, condotta dal Centro ricerche EtnoAntropologiche nel corso del 2004, intendeva ricostruire l'immaginario collettivo itrano relativo alla figura di Michele Pezza, soprannominato Frà Diavolo, uno dei protagonisti del controverso fenomeno del brigantaggio nel contesto delle campagne napoleoniche nel meridione italiano. Rispettando la struttura del Museo del Brigantaggio, per conto del quale si è svolta la ricerca, si è quindi proceduto nel tentativo di tracciare l'evoluzione delle condizioni storico-sociali – locali e nazionali – in cui il conflitto delle interpretazioni sulla figura di Frà Diavolo prende e ha preso corpo. Il progetto si è concluso con la realizzazione di un DVD di video-interviste, di una mappa su carta dei luoghi di Frà Diavolo nel territorio itrano accompagnata da una guida in formato audio e di un rapporto sulla ricerca.  http://www.creasiena.it/conclusi/fra-diavolo-eroe-o-brigante.html

La mano che vede, l'orecchio che tocca, l'occhio che ascolta

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Bambimus_poster_mostra_fronte_min1Il progetto di ricerca-azione si è legato alle attività promosse dal Museo d’Arte per Bambini di Siena. La collaborazione istituita tra questo museo e il Laboratorio di Didattica e Antropologia dell’Università di Siena si è legata alla necessità di inquadrare un discorso antropologico sulla pratica museografica intesa come esercizio di esibizione e traduzione di ciò che, nel linguaggio comune, viene indicato come “patrimonio culturale”.

Dettagli sul progetto: http://www.creasiena.it/conclusi/museo-per-bambini-di-siena.html

Polveri sottili: cosa possiamo fare e quali sono le fonti di dati

Qualche giorno fa ho scritto due post sul mio sito personale, uno sulle fonti di emissioni di PM10 e le ordinanze  di idati e uno su "Accendere il fuoco dall'alto: ridurre emissioni e massima efficienza"

Due motivi mi hanno spinto:

1. Sento troppo spesso fare affermazioni senza citare quali sono le fonti. Se non ho dati e fonti, sono opinioni, che possono essere anche giuste, ma non possono essere una base di discussione. ARPAT, Unione Europea e ISPRA non sono ragionevolmente d'accordo, e con minime varia nel riportare che la principale fonte sia il riscaldamento. Mi piace parlare e confrontarmi, ma vorrei farlo su basi ragionevoli e non su sentito dire. SE qualcuno ha studi affidabili per confutare discutiamone. Ho quindi pubblicato Polveri sottili ed ordinanze con alcuni dati per avviare una riflessione sistematica. (Link alla fonte dati dell'immagine ARPAT)

2. Credo imporante pensare a cosa possiamo fare noi, piuttosto che concentrarci sempre su quell oche possono fare gli altri. Nello specifico, possaimo certo rifletter sulle politiche nazionali, ma poi dobbiamo nache pensare a quell che facicamo, dato che se bruciamo le potature, oltre a disperdere la maggior parte dei nutrienti sottratti alla terra, che si concentrano nelle ramaglie e nelle foglie, creiamo una gran quantità di PM10 e PM2,5. Accendere il fuoco dall'alto è una tecnica che da ottimi risultati, semplifica l'accensione del fuoco e riduce le emissioni.

 
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